Un grande classico di chi ogni giorno deve misurarsi con le risorse interiori.
Quando si è dotati di un minimo di umiltà e di capacità introspettiva, capita di inciampare in un dubbio ricorrente e di portata catastrofica, ovvero: “forse non sono capace di fare questo lavoro”, con conseguente crollo emotivo che porta a pensare ad un futuro incerto. Sì, sono considerazioni che sarebbe meglio non fare pubblicamente. Eppure questa domanda ha la bontà di far convergere molti sforzi e impegno sui progetti, generando soluzioni che spingono la tua visione oltre al buio dei primi momenti.
Per uscirne però è utile chiarire che non esiste un interruttore per l’accensione della lampadina “idea”, e soprattutto non si parte dall’idea per la risoluzione di un quesito. Deve compiersi un percorso metodico, di analisi, di scomposizione del problema, di prove e confronti.
Il designer Bruno Munari nel suo testo “Da cosa nasce cosa” chiarisce che la progettazione necessita di un metodo e che la soluzione ad un problema non è frutto di un’idea, ma di un processo di sviluppo che porta ad una risposta adeguata.
Ecco un riepilogo sintetico delle fasi utili alla risoluzione di un problema, secondo il metodo descritto da Munari:
- Problema
- Definizione del problema e definizione del tipo di soluzioni
- Scomposizione del problema in categorie
- Raccolta dei dati relativi allo scenario in cui si contestualizza il problema
- Analisi dei dati raccolti
- Creatività applicata all’analisi dei dati (prende il posto dell’idea intuitiva che essendo legata alla fantasia potrebbe generare soluzioni irrealizzabili)
- Definizione dei materiali e della tecnologia
- Sperimentazione
- Realizzazione di modelli
- Verifica
- Istruzioni per la realizzazione
- Soluzione
Questo è solo un esempio di metodo pensato per la realizzazione di oggetti di design, ma non è l’unico. Le procedure per atterrare ad una soluzione idonea si possono modificare e adattare sulla base dell’esperienza e del campo di applicazione.
In definitiva, anche quando sembra difficoltoso trovare una strada creativa, l’importante è non perdersi d’animo e mettersi in cammino ben attrezzati. Ci sarà sempre il rischio di trovare qualcuno che dirà ”io avrei fatto scelte diverse”, mettendo in dubbio il tuo lavoro, ma con l’aiuto di touch point prefissati, non perderai di vista l’obiettivo. Sarai dunque in grado di sviluppare soluzioni coerenti con la richiesta e sostenere con credibilità il tuo progetto.